ZAMENHOF ART

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galleria.zamenhof@gmail.com

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SEDI ESPOSITIVE PERMANENTI:

Vi.P. Gallery

Valcamonica

Virgilio Patarini

Arte Contemporanea

via Nazionale, 35,

25050 Niardo (BS)  

Aperta  venerdì, sabato e domenica h16,30-19,30 (salvo eventi o mostre particolari) Altri giorni e orari su appuntamento. Ingresso Libero. 

Cell. 3392939712; 

E-mail: galleria.zamenhof@gmail.com

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Galleria ItinerArte - Vi.P. Gallery Venezia

Rio Terà della Carità -1046 Dorsoduro  - VENEZIA

(dal 1 settembre 2021)

Per orari apertura vedi spazio dedicato. Ingresso Libero. Cell. 3392939712; E-mail: galleria.zamenhof@gmail.com

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Museo di Nadro - Area 42 - Riserva Naturale Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardp (BS)

DAL 6 SETTEMBRE 2021 in collaborazione con ArchExperience

Spazi espositivi a Nadro (Ceto) in via Piana 29 e in via Piana 42-

Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 16 (orario invernale: fino alle 17 in estate) - dal 20 dicembre al 20 febbraio: tutti i giorni dalle 10 alle 14- sabato e domenica fino alle 16

tel 0364 433465

Vi.P. Gallery

Milano  Virgilio Patarini

Arte Contemporanea

Alzaia Naviglio Grande, 4  MILANO

CHIUSA DAL 1 SETTEMBRE 2021 Cell. 3392939712; E-mail: galleria.zamenhof@gmail.com

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IL NET-WORK

GALLERIE E SPAZI con cui ZAMENHOF ART e VI.P. GALLERY collaborano stabilmente

MUEF Art Gallery

via Angelo Poliziano, 78b - ROMA

Direzione artistica: Francesco Giulio Farachi, in collaborazione con Roberta Sole

E inoltre:

Museo CaMus di Breno (BS) 

Museo Le Fudine di Malegno (BS) 

Torre Medievale di Cividate Camuno (BS)

e altre realtà in Valcamonica

(vedi pagina dedicata alla Biennale della Valcamonica)

ZAMENHOF ART in 3 punti e poche parole

 

1. Dal 1998 ad oggi Zamenhof Art ha organizzato oltre 400 mostre a Milano, Roma, Napoli, Torino, Venezia,  Ferrara, Piacenza, Lecce e in tutta Italia e realizzato circa 150 cataloghi d'arte, una decina dei quali con l'Editoriale Giorgio Mondadori.

2. Gli spazi gestiti in permanenza, dal 1998 ad oggi, a Milano, sono stati : la Basilica di S. Celso (1999-2002), l'Atelier Chagall (2003-2013), la Galleria Mirò (2005/2006), la Galleria Zamenhof (2008-2013), lo Spazio E (dal 2013). A Torino: la Galleria20 (2013/2014). A Ferrara, 2015-2016 la Camel Home Gallery. 

3. Tra gli spazi più prestigiosi che hanno ospitato mostre e progetti Zamenhof Art, nel corso degli anni, ricordiamo: Castel dell'Ovo a Napoli (2016), Palazzo Racchetta a Ferrara (2010-2015), Palazzo Zenobio a Venezia (2012), Castello di Carlo V a Lecce (2010, 2011, 2012), Castello Estense di Ferrara (2010), Pinacoteca Civica e Palazzina Liberty di Imperia (2009), Castello Malaspina di Massa (2010), Palazzo Guidobono a Tortona (2012)

 

Pur avendo talvolta (raramente) realizzato mostre o cataloghi di artisti storici o storicizzati (come ad esempio Mario Schifano o Riccardo Licata), l'attività di Zamenhof Art è rivolta principalmente alla promozione di artisti giovani o comunque emergenti, out-siders, selezionati sulla base della qualità e dell'originalità, senza nessuna indulgenza a fenomeni di moda, a ragioni di censo o a clientelismi: artisti che siano capaci di coniugare perizia di esecuzione tecnica e freschezza di idee, tradizione e avanguardia, radici culturali e originalità.

 

UN'IDEA DI ARTE CONTEMPORANEA CHIAMATA "ZAMENHOF ART"

 

" Il tempo delle Avanguardie è finito. Si è aperto con l’Impressionismo e si è chiuso con la Transavanguardia. Per oltre un secolo ogni nuova generazione di artisti ha cercato di smarcarsi dalla generazione precedente proponendo una nuova, differente idea di arte contemporanea. Ora tutto questo sembra non funzionare più. Il meccanismo pare inceppato. A partire dal discorso generazionale.

Il progetto espositivo ed editoriale che da anni risponde al nome di “Zamenhof Art” mette in luce proprio ciò, presentando, di volta in volta, in contesti diversi e con diversi abbinamenti e articolazioni, una nuova ‘generazione’ di artisti che anzichè inseguire il nuovo a tutti i costi, rinnegando il lascito delle generazioni precedenti, cerca piuttosto di definire un linguaggio comune per l’arte contemporanea, una sorta di “koinè”, facendo tesoro delle ‘invenzioni’ delle Avanguardie, attraverso un paziente, complesso, raffinato processo di sintesi e contaminazioni.

E una prova lampante che un certo ‘meccanismo’ sia saltato balena agli occhi di tutti se si sofferma l’attenzione, senza pregiudizi ideologici, su di un fatto concreto, tangibile, facilmente riscontrabile: da molti anni ormai si è annullato un qualsiasi significativo ‘scarto generazionale’. Non a caso nel selezionare opere e artisti per questo progetto che in definitiva mira a definire al meglio che cosa si intenda per ‘Post-Avanguardia’ si è dovuto sempre necessariamente prescindere da vincoli generazionali. 

Per la prima volta, da oltre un secolo a questa parte, artisti di tre generazioni differenti stanno uno accanto all’altro e parlano (più o meno) la stessa lingua. E ad ascoltarla con attenzione ci suona come una lingua nuova e antica allo stesso tempo: inaudita eppure riconoscibile. Originale ma decifrabile". (V.P.)

Piacenza Art Festival

Complesso Architettonico Museale Ricci Oddi. Dal 18 ottobre al 28 novembre 2014

Per il programma dettagliato, rassegna stampa, foto, ecc. clicca qui:

PIACENZA ART FESTIVAL

Il Piacenza Art Festival vede succedersi nell’arco di sei settimane sei mostre d’arte contemporanea di artisti nazionali (da tutta Italia) e internazionali (dal Canada e dall'Ukraina) e tre spettacoli teatrali di attori, autori e registi italiani (da Milano, Lodi e Ferrara). 

Tutto a ingresso libero.

Il Festival è alla sua prima edizione ed è nato da un'idea di Franca Franchi e Virgilio Patarini e da un gemellaggio col Ferrara Art Festival. L’organizzazione generale è dell’associazione milanese Zamenhof Art, in collaborazione con gli Amici dell’Arte di Piacenza. La curatela di tutte e sei le mostre e la direzione artistica della rassegna teatrale è di Virgilio Patarini

 

CALENDARIO EVENTI


(Ogni ciclo di due settimane vengono allestite due mostre parallele: una nel Foyer e un’altra nel Salone. Le mostre sono visitabili dal martedì al sabato dalle ore 16 alle ore 19, la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Chiuso il lunedì. Ingresso libero. Le inaugurazioni sono il primo giorno di esposizione –sabato- alle ore 21; a seguire sempre uno spettacolo teatrale e sempre a ingresso libero).


Sabato 18 ottobre 2014, ore 21:

IL PROVINO – Atto unico. Testo di Maria Antonietta Fuiano. regia di Catia Gianisella, aiuto-regia: Linda Evangelisti. Con Sabrina Bordin, Marco Trippa, Francesco Reitano e Sonia Giuri.


Dal 18 al 30 ottobre 2014:

CATHERINE SCHMID, Between Structure and Spontaneity – mostra personale di pittura

TRA RAGIONE E SENTIMENTO – mostra collettiva tematica di pittura, scultura e fotografia. Opere di Salvatore Alessi, Claudio Bandini, Walter Bernardi, Alberto Besson, Marina Berra, Paulus Helbling, Sergei Paprotskiy, Maria Luisa Ritorno, Igor Vareshkin, Lyudmila Vasilieva


Sabato 1 novembre 2014, ore 21:

COME LA NEVE DI PRIMAVERA- Monologo teatrale.

Testo di Michele Govoni. Regia di Virgilio Patarini. Con Vittoria Triglione.


Dal 1 al 13 novembre 2014:

VITO CARTA, Illusioni di una memoria infedele – mostra d’arte contemporanea

LA RUGGINE E LA LUCE – mostra collettiva tematica di pittura e scultura

Opere di Stefano Accorsi, Simone Boscolo, Andrea Boldrini, Valentina Carrera, Fabio Cuman, Paolo Facchinetti, Luca Maria Marin, Michela Meloni, Francesca Morozzi, Moreno Panozzo, Virgilio Patarini, Luigi Profeta, Edoardo Stramacchia, Morgan Zangrossi, Sasha Zelenkevich


Sabato 15 novembre 2014, ore 21:

UNA VITA, UN PREZZO– Spettacolo teatrale. Testo e Regia di Riccardo “Fritz” Piricò. Con Riccardo Piricò e Carlo Ponta Signoretti.


Dal 15 al 28 novembre 2014:

ALMA MATER MATERIA – mostra collettiva tematica di pittura e scultura

Opere di Anna Maria Bracci, Ersilietta Gabrielli, Claudia Giancane, Fiorella Manzini, Claudia Margadonna, Giuseppe Orsenigo, Elena Schellino, Rosa Spina

GESTO/GESTALT - mostra collettiva tematica di pittura

Opere di Andrea Boldrini, Raffaele De Francesco, Josine Dupont, Paolo Facchinetti, Michelle Hold, Roberto Tortelotti


PRESENTAZIONE EVENTI


IL PROVINO – Atto unico

Testo di Maria Antonietta Fuiano. regia di Catia Gianisella, aiuto-regia: Linda Evangelisti.

Con Sabrina Bordin, Marco Trippa, Francesco Reitano e Sonia Giuri.

Una giovane donna si presenta al posto di un’amica ad un provino cinematografico. Non ha molta esperienza e fatica a definirsi propriamente un’attrice, ma è rimasta folgorata dalla sceneggiatura e decide, anche se titubante, di provarci. Tra luci ed ombre del set, circondata da tecnici ed assistenti che la esaminano, viene fatta accomodare davanti a lui, il regista, che incredibilmente non le chiede di recitare una parte a memoria, cantare o ballare ma, per metterla a proprio agio, la invita semplicemente aprire la propria borsa e descrivere uno ad uno e nei minimi dettagli, gli oggetti che ella dentro vi trova. D’altronde cos’è la borsa per una donna se non una rappresentazione del suo mondo e del suo modo di essere? La giovane donna visibilmente imbarazzata da questa intrusione nel suo privato, accetta questa strana richiesta ed inizia ad estrarre, come da un cappello magico, una serie di oggetti e descrivendo le emozioni e i ricordi che suscitano in lei.. Inizia così, quasi banalmente, un racconto pieno di magia e di emozioni che pian piano si trasforma in un dialogo a due sempre più intimo... sino ad un finale che sorprenderà tutti.


CATHERINE SCHMID, Between Structure and Spontaneity – mostra di pittura

L'ispirazione creativa della Schmid ha le sue origini nella forte fascinazione di contrasti di luce e ombra, bianco e nero, positivo e negativo. Il nero rappresenta il mistero , l'ignoto , l'inconscio. La Schmid utilizza il nero in modo spontaneo, modo in cui il rischio, probabilità e la sorpresa giocano un ruolo. Il bianco suggerisce chiarezza , coscienza e rivelazione. Lei usa il bianco in modo riflessivo e controllato. Nelle sue creazioni contrasti di luci e ombre rivelano una metamorfosi psicologica - vista dall'interno verso l'esterno. Si tratta di una trasformazione positiva che evoca speranza. (V.P.)

Catherine Schmid è nata a Toronto, in Canada . Ha completato i suoi studi ottenendo la laurea "Bachelor of Arts" presso l'Università di Toronto. Ha iniziato la sua carriera come insegnante e ha anche viaggiato, fatto della pittura ed esposto in diversi paesi . Durante gli anni '80 ha esposto molto in Italia , Germania e Svizzera . Nel 1990 è stata «artist- in-residence» presso il Museo di Arte Contemporanea Nyoman Gunarsa in Giacarta, Indonesia. Nel 1991 si trasferisce in Svizzera , dove ha continuato la sua carriera artistica e ha esposto in diverse gallerie . Dal 1994 vive a Eyragues , in Provenza , in Francia , dove ha il suo studio e dà anche lezioni private di pittura e disegno. Lei continua a tenere numerose mostre in Europa, soprattutto in Francia e in Italia. I suoi dipinti si trovano in collezioni pubbliche e private in Francia, Svizzera , Canada, Stati Uniti , Hong Kong , Giappone e Indonesia.


TRA RAGIONE E SENTIMENTO

Opere di Salvatore Alessi, Claudio Bandini, Walter Bernardi, Alberto Besson, Marina Berra, Paulus Helbling, Sergei Paprotskiy, Maria Luisa Ritorno, Igor Vareshkin, Lyudmila Vasilieva

Quadri in bilico tra la razionalità di strutture compositive di matrice geometrica e la ricchezza inquieta e fortemente emotiva di stesure cromatiche di matrice informale. Dove però la geometria non ostacola, ma asseconda il pulsare dell’emozione che soggiace, e al tempo stesso ne scandisce il ritmo.


COME LA NEVE DI PRIMAVERA- Monologo teatrale.

Testo di Michele Govoni. Regia di Virgilio Patarini. Con Vittoria Triglione.

Domitilla ha 39 anni, un peso nel cuore e una certezza: la gioia che le dà il sabato. Proprio in un sabato qualunque, durante il rito del trucco prima di uscire, Domitilla si racconta attraverso frammenti della sua vita; i suoi ricordi divengono i nostri e lo strano stream of consciousness che viene delineandosi sembra farsi presente ai nostri occhi come fosse dipinto. Domitilla ci accompagna attraverso le sensazioni umane di una donna che, davanti allo specchio, sta guardando non solo se stessa, ma un pezzo di umanità. Tutto è avvolto da un’aria delicata e leggera che va facendosi più pesante man mano che il racconto procede. Come la neve di primavera, metafora non solo di un’esistenza ingannevole, ma anche del senso di tutto il monologo, rivela così, solo nel finale, la verità di questo sabato di confidenze solo apparentemente velate.


VITO CARTA, Illusioni di una memoria infedele – mostra d’arte contemporanea

Quelle che affiorano nella luce cangiante della memoria di Vito Carta sono immagini inquiete: volti, corpi, scenari… fotogrammi che galleggiano in una luce che cambia, a tratti morbida, tenue, soffusa, a tratti abbacinante e tagliente. La memoria è il flusso, la corrente che le trasporta, le sparpaglia, le accosta, le mischia, le sovrappone, le allontana, le deforma: scompone e ricompone i contesti in cui le immagini stesse trovano nuove combinazioni, nuova luce, nuovi colori, nuovi significati. Perché Vito Carta sa bene che la memoria è una compagna infedele che mente con abilità, ma spesso nei suoi inganni, nelle sue bugie si nascondono rivelazioni spiazzanti e realtà insospettabili. E l’artista, come un giocoliere, usa l’inganno e la menzogna per raccontarci la verità.(V.P.)

Vito Carta, nato nel 1957 a Milano, risiede in un borgo sui colli piacentini. Fotografo free-lance professio-nista. Costantemente e volentieri al margine del discorso ‘produttivo’ di fotografo, a causa delle personali ispirazioni ed esigenze artistiche, nel 1995 imbocca la strada artistica esponendo per la sua prima mostra al Centro Lavoro Arte di Milano. In seguito concenra l’attenzione alla costruzione di un dialogo più diretto possibile e spontaneo con lo spettatore delle sue immagini. Non impantanato nei nuovi immensi orizzonti delle possibilità digitali, senza rifiutare la tecnologia, ma rivolgendosi allo studio della pittura per esprimer meglio l’enfasi comunicativa, sceglie la via di una fusione sintetica fondata sulla necessaria e vitale pratica espressiva manuale, senza mai abbandonare o disconoscere la matrice di un mondo artistico che è nato fotografia ancor prima di divenir reale.L’esigenza di una sempre maggiore espressivita’ comunicativa si convoglia nella tematica stilistica della labilita’ dell’immagine e della realtà, sempre vissuta come ricordo autobiografico, ed in quella contenutistica, idealmente contrapposta, tutta volta all’esasperazione ‘violenta’ dell’emotivita’.Tra le varie esposizioni si segnalano le partecipazioni ad Arte Laguna del 2006/7 e il terzo premio nella prima manifestazione, le menzioni al Premio ‘Il Segno’ presso la gall. Zamenhof e le successive collettive a Ferrara e a Venezia.La realizzazione di sei tavole inserite nella sede di De Agostini a Novara e l’illustrazione di volumi per la Cedam.


LA RUGGINE E LA LUCE – mostra di pittura e scultura

Opere di Stefano Accorsi, Anna Maria Angelini, Giulio Belloni, Simone Boscolo, Andrea Boldrini, Valentina Carrera, Fabio Cuman, Paolo Facchinetti, Luca Maria Marin, Michela Meloni, Francesca Morozzi, Moreno Panozzo, Virgilio Patarini, Luigi Profeta, Edoardo Stramacchia, Morgan Zangrossi, Sasha Zelenkevich

"It's better to burn out than to fade away cause rust never sleeps" ("Meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente, perché la ruggine non dorme mai"), cantava Neil Young nel 1979. E di ruggine che corrode i metalli e di luce sprigionata dalle fiamme è fatta questa mostra. Non solo in senso metaforico. Opere che gridano la loro presenza fisica, materiale sono presentate accanto a quadri che sussurrano il loro anelito alla trascendenza. L'hard ware dei bassorilievi, delle sculture e delle installazioni di Belloni, Carrera, Morozzi, Panozzo, Patarini, Profeta e Zangrossi convive con il soft ware dei quadri o delle foto di Accorsi, Angelini, Boscolo, Facchinetti, Meloni, Stramacchia e Zelenkevich. Con Luigi Profeta e Luca Maria Marin, gli equilibristi, che se ne stanno nel mezzo, capaci di restare in bilico tra l'una e l'altra cosa, nella stessa opera, che è quadro e piccola installazione al tempo stesso, fatta di oggetti concreti e parti in rilievo e di labili fotografie fissate sulla tela. E Fabio Cuman così hard nelle sculture e soft nei dipinti, e Valentina Carrera hard nei quadri e soft nelle composizioni fotografiche.

Nel 1915 Heinrich Wolfflin ricostruiva la storia dell'arte moderna seguendo le oscillazioni dei secoli tra forme chiuse e forme aperte, tra lineare e pittorico, tra chiarezza e oscurità: tra hard ware e soft ware (appunto) diremmo noi oggi. Oggi, quasi un secolo dopo, artisti della stessa generazione, ovvero la generazione post-moderna, quella delle post-avanguardie, possono essere, indifferentemente, o addirittura al tempo stesso, campioni dell'uno e dell'altro polo. Artefici di opere aperte o chiuse. Oscillando come acrobati tra la ruggine e la luce. Filosofi e artigiani. (Virgilio Patarini)


UNA VITA, UN PREZZO– Spettacolo teatrale.

Testo e Regia di Riccardo “Fritz” Piricò. Con Riccardo Piricò e Carlo Ponta Signoretti.

A Roma, nel 2009, viene ritrovato il corpo senza vita di S.R.S un ragazzo italo albanese di 17 anni, conosciuto alle forze dell'ordine come giovane leva del racket locale, arrestato per spaccio, piccoli furti e danneggiamento della cosa pubblica. Dalle prime indagini risulta un legame con la microcriminalità di quartiere, e a un piccolo clan affiliato dell'andrangheta dedito all'usura e al taglieggiamento. L'assassinio del giovane si sospetta sia ricollegabile ad un regolamento di conti in seguito al tentato omicidio dell'assessore A.F. a Roma Bottaccia. Di per sé è una notizia come altre, come tante se ne sentono al telegiornale. Ma quando capita di ascoltare la storia della vita di S.R.S. raccontata dal suo miglior amico, in un incontro del tutto casuale, allora le cose cambiano, allora "il soggetto malavitoso" diventa persona, e le sue vicende umane, qualcosa di più della pura cronaca nera. E' quello che è accaduto all'autore di questa piece teatrale in una strana serata del 2010, quando si trova invitato ad una festa di compleanno, senza sapere di chi fosse il compleanno. Lo spettacolo, preparato in collaborazione con l'associazione LIBERA, ha ricevuto molti consensi di critica ed ha vinto diversi premi di drammaturgia: uno spettacolo particolare poiché slega l'idea che la mafia sia associata solo alle stragi efferate e alla spietatezza, e sottolinea invece aspetti consueti e quotidiani, che appaiono normali, e che sono solo l'anticamera "dell'atteggiamento mafioso", di un nostro modus vivendi, e proprio per questo, ancor più subdolo: una piccola raccomandazione, un favore personale, una "scorciatoia" per raggiungere un obiettivo, una semplice richiesta di aiuto: dice l'autore "la mafia non è solo nel monitor del nostro televisore, ma spesso è davanti a noi, di fianco a noi... dentro di noi". Il racconto della vita di S.R.S. è tutt'altro che tetro; è costellato infatti da episodi esileranti e paradossali, che fanno sorridere perchè associati all'italica arte di arrangiarsi, ma dalle conseguenze terribili, dal prezzo troppo alto.

Ad oggi, settembre 2014, mandanti ed esecutori dell'omicidio di S.R.S. non sono stati ancora individuati.

Riccardo Fritz Piricò. Attore, regista e drammaturgo, nato a Sanremo nel 1967, le sue primissime esperienze teatrali, giovanissimo, sono con la compagnia del Teatro della Tosse di Genova, sotto la guida di Tonino Conte e Piero Alloisio, dal 1981 al 1985. Successivamente a Milano e Pavia frequenta diverse scuole e laboratori teatrali: con Angela Malfitano al Teatro Fraschini, con Ida Marinelli e Cristina Crippa al Teatro dell’Elfo e al Teatro di Porta Romana, e poi con Carlo Rivolta. Nel 2004 si diploma alla Scuola Internazionale del Teatro dell’Arsenale sotto la guida di Kuniaki Idacon il quale collabora in diversi spettacoli. Vincitore del premio Festival di Regia Nazionale nel 2010 finalista nel Festival di Regia Internazionale nel 2011 con gli spettacoli "incubo di una notte di mezza estate" e "BaKKanti". Vincitore del premio Borrello 2011 per il testo teatrale "Una vita un prezzo", che ha debuttato in collaborazione con l'associazione Libera nell'ambito del Circuito teatrale Antimafia, progetto Alveare. Vincitore del Festival Teatro Franco Agostino con lo spettacolo "questo inferno", liberamente ispirato al poema La divina Commedia, presso il Piccolo Teatro di Milano. Come si diceva fin dalla più tenera età ha recitato in numerosi spettacoli, dopo i primi anni in Liguria, soprattutto a Pavia (Teatro Fraschini, Teatro La scala), Milano (Teatro Libero, Teatro della Quattordicesima, Teatro Arsenale, Teatro Wagner, Teatro Verdi) e Lodi (Teatro alle Vigne, Teatro del Viale). Ma anche a Venezia (Palazzo Zenobio). Negli ultimi anni accanto all’attività attoriale si è molto intensificata la sua attività di autore e regista. Nel triplice ruolo di autore, regista e attore-protagonista lo scorso luglio ha debuttato a Ferrara presso Palazzo della Racchetta, nell’ambito del Racket Festival, presentando in anteprima nazionale il suo nuovo spettacolo “(IN) Potenza”, che affrontava con comicità e dolce-amara ironia il delicato argomento dell'infertilità maschile.


ALMA MATER MATERIA – mostra di pittura e scultura

Opere di Anna Maria Bracci, Ersilietta Gabrielli, Claudia Giancane, Fiorella Manzini, Claudia Margadonna, Giuseppe Orsenigo, Elena Schellino, Rosa Spina

La forza arcana della materia rievocata ad uno stato quasi primordiale, tanto potentemente, tautologicamente “materiale”, quanto al tempo stesso spirituale e immanente, una sorta di rappresentazione allusiva e moderna di quella che Lucrezio avrebbe chiamato “Natura naturans”.


GESTO/GESTALT – mostra di pittura

Opere di Andrea Boldrini, Raffaele De Francesco, Josine Dupont, Paolo Facchinetti, Michelle Hold, Roberto Tortellotti

Nell’istante in cui la Pittura Informale rinuncia alla narrazione e alla descrizione anedottica della realtà e si affida al puro gesto, alla stesura pura e assoluta del colore sulla tela come segno e campitura, ci obbliga a vedere il quadro per quello che è: un’opera visiva che agisce sulla nostra Percezione, mettendo a nudo le sue strutture profonde.