Qui di seguito Locandine, Testi introduttivi e Foto di allestimenti e vernissage delle mostre curate da Virgilio Patarini, organizzate da Zamenhof Art e ospitate alla Muef Art Gallery di Roma nella stagione 2016/2017
Una selezione di opere e artisti di due mostre già presentate con successo a Milano, Venezia e Ferrara, ovvero: Trans-Figurazione e Tra Ragione e Sentimento e l’atto unico Il Diario di un Pazzo
Trans-Figurazione
opere di Lorenzo Curioni, Giuseppe Orsenigo, Nino Ninotti, Anna Pluda e Gabriella Santuari
Tra Ragione e Sentimento
opere di Alberto Besson, Liana Citerni, Raffalele De Francesco, Bruno De Santi, Carlo Fontanella
In occasione del vernissage, sabato 15 ottobre, alle ore 19: lo spettacolo IL DIARIO DI UN PAZZO, tratto dall’omonimo racconto di Gogol, di e con Virgilio Patarini. Durata 40’ circa. Ingresso libero
Qui di seguito due stralci dalle note critiche di presentazione delle due mostre e una dello spettacolo
Trans-Figurazione
Una figurazione attraversata, trafitta, tradita, ritrovata e sfigurata, tramandata e al tempo stesso rimandata, abbozzata, non finita, inquieta, in dissolvenza, in ambigua ambivalenza tra memoria e oblìo, in crisi di identità o forse, meglio: in piena presa di coscienza della propria identità multipla, schizofrenica, mutevole e post-moderna, incline al declino e proprio per questo forte della sua fragilità, consapevole della propria consistenza effimera, fantasmatica, famelica e cannibale e al tempo stesso anoressica…
(V.P., dall’introduzione del catalogo)
Tra Ragione e Sentimento
Dall’Astratto Geometrico all’Informale
Opere che vanno da una razionalità di strutture compositive di matrice geometrica a una ricchezza inquieta e fortemente emotiva di stesure cromatiche e materiche di matrice informale. Senza soluzione di continuità e con una lunga teoria di passaggi “intermedi” in cui la geometria non ostacola, ma asseconda il pulsare dell’emozione che soggiace, e al tempo stesso ne scandisce il ritmo, passaggi che dimostrano, in maniera plastica ed evidente, che i due poli opposti –Astratto geometrico e Informale, o, fuor di metafora, Ragione e Sentimento- non sono in realtà né davvero opposti né tanto meno inconciliabili.
(V.P., dall’introduzione del catalogo)
Il diario di un pazzo
Dall’omonimo racconto di Gogol
In questo allestimento “prêt-à-porter” Virgilio Patarini, che prima di essere critico d’arte e curatore è stato in gioventù drammaturgo pluripremiato, regista e attore, riprende un suo spettacolo di oltre quindici anni fa che narra le tragicomiche e surreali vicende di un povero ed oscuro impiegatuccio della burocrazia zarista “follemente” innamorato della figlia del suo direttore. Amore ovviamente non corrisposto e che darà il via ad una serie di “follie” da parte del protagonista e di situazioni assurde…
Foto allestimento
Foto vernissage
In esposizione una selezione di opere di quattro artisti contemporanei che hanno in comune una rivisitazione della figurazione in chiave contemporanea, tra recupero della migliore tecnica in chiave poetica e suggestiva (Laura Longhitano Ruffilli e Luigina Luzii) e tensioni spiccatamente pop (Alberto Besson e Edoardo Stramacchia)
La mostra si divide in due parti nettamente contrapposte, che suggeriscono due possibili vie alternative, o forse complementari, ad un recupero della figurazione in chiave contemporanea: da una parte le tecniche miste di Alberto Besson e Edoardo Stramacchia, che con stili e poetiche differenti rivisitano in chiave post-moderna una figurazione colorata e giocosa di spiccata ispirazione pop; dall’altra gli olii su tela di Luigina Luzii e i pastelli su carta di Laura Longhitano Ruffilli, opere raffinate e sensuali che riprendono con maestria al limite del virtuosismo la migliore tradizione pittorica classica con accenti di sottile inquietudine (la Luzii) o di soffuse atmosfere poetiche (la Longhitano Ruffilli).
Il cremasco Alberto Besson scompone e stilizza le sue immagini ridisegnando con contorni netti e un uso acceso del colore steso à plat figure femminili d’origine fotografica che affiorano in scenari vivacemente variopinti: scenari in cui il dato visivo realistico di partenza si trasforma in elemento geometrico astratto che fa da fondale scenografico alle figure stesse.
Il bresciano Edoardo Stramacchia, con un uso intellettualmente raffinato e spiazzante della “tautologia” che travalica la matrice pop di riferimento, utilizza frammenti di fumetti ritagliati e parzialmente cancellati per ridisegnare i personaggi dei fumetti stessi, in un gioco di specchi infranti che è al tempo stesso scanzonato e concettuale. Anche in questo caso, come in Besson, la tavolozza è accesa e il colore à plat.
In entrambi gli artisti lombardi l’ascendenza pop è rivisitata con intelligente ironia o giocoso disincanto e messa al servizio di un’arte che riflette su stessa con grazia e leggerezza.
D’altro lato l’abruzzese Luigina Luzii recupera la migliore tradizione figurativa classica, a tratti al limite dell’iper-realismo, presentandoci figure femminili in scenari senza tempo e in situazioni solo apparentemente quotidiane -ma in realtà sottilmente inquietanti- in cui la presenza di insetti o altri elementi “spiazzanti” trasformano i quadri in enigmi.
Di raffinata tecnica realistica sono anche i pastelli della milanese Laura Longhitano Ruffilli che affida ad una sensuale morbidezza del tratto e ad un uso emotivo dei colpi di luce la capacità di evocazione poetica dei suoi ritratti in cui ancora una volta figure femminili si svelano allo sguardo del fruitore avvolte da un’aura di lirica intima familiarità.
Ma né la Luzii né la Longhitano sconfinano mai nel vacuo virtuosismo fine a se stesso: la tecnica raffinata è sempre e comunque al servizio della rappresentazione, e il “come” è funzionale al “che cosa” si vuole raffigurare.
V.P.
Foto allestimento
Foto vernissage