Vito Carta è nato nel 1957 a Milano, dove ha a lungo vissuto e lavorato. Attualmente risiede in un borgo sui colli piacentini. Ha svolto e svolge la professione di fotografo free-lance professionista. Costantemente e volentieri al margine del discorso ‘produttivo’ come fotografo, a causa delle personali ispirazioni ed esigenze artistiche, nel 1995 imbocca la strada artistica esponendo per la sua prima mostra al Centro Lavoro Arte di Milano. L’esigenza di una sempre maggiore espressività si convoglia sul versante stilistico verso il tema della labilità dell’immagine e della realtà, sempre vissuta come ricordo autobiografico.
Numerose le collaborazioni editoriali, con la realizzazione di tavole illustrative, come ad esempio per la De Agostini di Novara e l’illustrazione di volumi per la Cedam.
Negli ultimissimi anni segnaliamo la pubblicazione tavole nel volume 'Zoomania e le fanole di Darwin', in collaborazione con la scrittrice Sabrina Bernard, e di tavole in 'Zitti nel frastuono', in collaborazione con lo scrittore Marco Fratta. Inoltre si segnalano collaborazioni con il pittore Mauro Fornari in progetti di installazione a Piacenza, alla Diga di Mignano (Pc), nel 2018.
Tra le molte esposizioni personali e collettive degli ultimi anni si segnalano, à rebours: “Figurazione 2.0” a Milano, Spazio E, e a Roma, Muef Art Gallery, tra giugno e luglio 2018; a Zero uno, Barletta, la collettiva 'Per forza di cose' nel gennaio 2018. Nel 2017 “Art Hubei Festival”, Wuhan (China) - Collective Exhibition; Installazione in corte a Piacenza in collaborazione con M.Fornari; una mostra personale nell’ambito della Rassegna “Aspettando la Biennale" a Venezia, alla Galleria ItinerArte; alla One space gallery, Wuhan, China, la collettiva 'Dialogue with modern technology'. Nel 2016 a Zerouno, Barletta, la collettiva 'Contro un vizio'; a Ferrara, Palazzo Racchetta la Collettiva "Trans-Figurazione" e a Napoli, Castel dell’Ovo, “ Dramatis Personae”; nel 2015 le mostre personali a Palazzo Racchetta nell’ambito del Ferrara Art Festival, a Milano allo Spazio E sul Naviglio Grande e a Piacenza nel Complesso Museale Ricci Oddi, oltre che la collettiva tematica “Dramatis Personae” a Milano allo Spazio E e allo Spazio Libero 8 sui Navigli e sempre al Complesso Museale Ricci Oddi a Piacenza, e una collettiva allo Spazio Zerouno di Barletta; nel 2014 altre mostre collettive sempre a Palazzo Racchetta per il Ferrara Art Festival e allo Spazio Zerouno; nel 2013 la personale a Torino, alla Galleria 20 e a Milano all’Atelier Chagall e la collettiva “Koinè 2013” alla Galleria Zamenhof di Milano; nel 2012 la personale allo Studio Jelmone di Piacenza, due collettive a Palazzo Zenobio a Venezia (“Discorsi sulla Realtà” e “Koinè 2012), una all’Atelier Chagall di Milano (“Il velo di Maya”)e al MCA di Cannes. Nel 2011 Vito Carta partecipa al Carousel du Louvre a Parigi, al Salon d’Artes Plastiques di Bèziers, alle mostre “Oltre l’infinito” allo Spazio Officina di Roma, “Arte come forma poetica” a Palazzo Racchetta di Ferrara e “Arte e Emocao” a Lisbona, e viene segnalato al Premio Il Segno 2011, dopo essere stato selezionato tra i finalisti. Stesso percorso con selezione tra i finalisti e segnalazione tra i premiati anche all’edizione precedente del Premio Il Segno, nel 2010 (in Giuria, tra gli altri, Rossana Bossaglia e Paolo Levi). Molte le esposizioni personali e collettive anche negli anni precedenti, in gallerie private e spazi pubblici a Milano, Ferrara, Venezia, Parigi, Bologna, Treviso, Agrigento, Bergamo e in tre diverse occasioni (nel 1999, nel 2000 e nel 2007) all’Espace d’art “Mille Feuilles” La Marsa-Tunis.