Artista - Rosa Spina
Via Mons. Giov. Apa, 12
88100 Catanzaro
Sito web www.arterosaspina.com e-mail artespina@libero.it
Tel. 335 8182991
NOTA BIOGRAFICA
L’artista Rosa Spina siciliana di origine ma calabrese di adozione, vive e lavora a Catanzaro dove ha insegnato “discipline pittoriche” presso il Liceo Artistico Statale.
Dal 1964 è presente in numerose manifestazioni d’Arte Contemporanea a carattere Nazionale e Internazionale, ha avuto riconoscimenti e premi, ha allestito personali in varie città italiane e ha esposto anche all’estero: Filandia (Helsinki), Irlanda (Dublino), Inghilterra (Luton), Stati Uniti (New York- Chicago), Brasile (San Paul), Francia (Parigi), Australia (Sydney - Bowral), Turchia (Istanbul), Unione Emirati Arabi (Dubai) Germania (Monaco di Baviera).
New 2012
1) Estonia - Museo d’Arte Moderna Tallin
2)Filandia - Istituto Italiano di Cultura Helsinki
3)Svezia –Istituto Italiano di Cultura Stoccolma
4) Stati Uniti -Hillyer Art Space- Washington
Ha partecipato alle Expo di Bergamo, Cremona, Parma, Grado, Cosenza, Bari, Reggio Emilia, Udine, Viterbo.
Exhibition in diverse città italiane - Torino, Milano, Imperia, Ortona, Ferrara, Massa, Lecce, Viareggio, Bologna, Pordenone, Roma, Sesto al Reghena, Genova, Caserta, Avellino, Salerno, Soncino, Napoli, Firenze, Pescara, Bari, Sermoneta, Giffoni, Imperia, Ferrara, Cosenza, Taranto, Lecce, Ferrara, Catanzaro etc..
Da tempo l’artista Rosa Spina è operatrice culturale ha promosso e organizzato. eventi espositivi in numerosi centri italiani.
Pioniera in Italia della corrente artistica contemporanea “Fiber Art”
Movimento internazionale nato negli anni 1960, negli Stati Uniti e nel Nord Europa,
che vede l’emergere di artisti i quali nella loro pratica artistica
mettono in evidenza i materiali utilizzati, le installazioni, una espressione astratta e concettuale.
Rosa Spina dal 1960 si inserisce nel flusso creativo della fiber art, facendo acquisire al prodotto tessile una nuova valenza espressiva, nascono
così le prime creazioni. L’artista indagando la materia implementa la tecnica del Dèfilage per trasmutazioni di forme, reti, fili, colori, effettivi di trama e di sfondo,
intuizione del simbolico.
L’amicizia con Mimmo Rotella è fondamentale per costruire un percorso autonomo e innovativo.
A Milano conosce Pierre Restany che apprezza il suo lavoro e la stimola a proseguire nella sperimentazione.
DICE DI SE L'ARTISTA
Nelle mie creazioni convivono lo studio e le esperienze di molti anni della mia vita; esse rappresentano l’ideale interpretativo tecnico che ho sviluppato, modificato e perfezionato in un intenso e meraviglioso confronto con l’icona della tradizione tessile che interpreto per divenire linguaggio, sintesi tra memoria e contemporaneità, simbiosi tra tessitura e pittura.
Per accrescere le competenze operative ho indagato sulle potenzialità espressive di diversi materiali naturali man mano ho rintracciato il filo conduttore della mia crescita artistica e la libera espressione della mia creatività, senza condizione e senza limiti.
Per me il filo è energia, è una materia vivente che intreccio, taglio, sfilo, trasformo. E’ una materia con cui stabilisco un rapporto diretto per arrivare ad un risultato armonioso ma che dia anche significato allo spazio. Rosa Spina
Hanno scritto: Leo Strozzieri - Paolo Levi - Virgilio Patarini - Antonio Falbo - Massimo Pasqualone - Fancesca Londino – Giuseppe Parisi - Antonella Iaschi - Gemma Messori - Rosa Cosco – Daniela Juli - Valter Fabbri - Valentina Tovaglia - Mattia Marzo - Lara Caccia - Giuseppe D’Agostino - Leonardo Bizzocco - Gianfranco Labrosciano - Edivige Vitaliano - Domenico Iozzo - Enzo Santese - Michael Musone Lucia Basile - Mario Storaci - Fedhan Omar - Catia Praticò - Augusta Frisina etc…
Bibliografia.
Recensita in numerose riviste d’arte, cataloghi, monografie e quotidiani
Cataloghi Arte Mondadori CAM n. 43,44,45,46,47
NOTA CRITICA
Rosa Spina, ermeneuta della complessità
La semplice lettura della biografia di Rosa Spina ci indica la complessità del suo percorso zetetico: Rosa Spina è indubbiamente una delle fondatrici in Italia della forma espressiva artistica che si chiama Fiber Art o in Italiano Arte della Fibra, una corrente artistica che si è sviluppata negli Stati Uniti e nel Nord Europa, dopo gli anni Sessanta, e che vede al suo interno gli artisti esprimersi attraverso la fibra, il filo o il tessuto. Dal 1970 al 2001 ha insegnato Discipline pittoriche preso il Liceo artistico statale di Catanzaro. Ha partecipato a diverse mostre collettive sia in Italia che all’estero, ricevendo riconoscimenti, premi e consensi della critica.
Se volessimo sintetizzare questo cammino, questo viaggio di Rosa Spina, potremmo utilizzare l’immagine del ponte, un ponte a tre arcate.
La prima arcata: Il viaggio.
Il viaggio è metafora della vita: le opere di Rosa Spina sono omaggi alla Libertà di Movimento, a quel cammino costante ed intrecciato che è la vita, dove l’artista
fa tesoro di tutto: luoghi, paesi, sensazioni, emozioni, malinconie, volti, atmosfere, di cui la Spina è intimamente e variamente nutrita, facendo anche di loro, come di se stessa, amorevole
leggenda.
Rosa Spina sa bene che nessun viaggio è definitivo ed uno dei pilastri che sorregge questa prima arcata è il ritorno (Osservate Andata e Ritorno del 2005), il
ritorno come dimensione temporale, l’eterno ritorno della classicità, di Leopardi, di Nietzsche, di Vico. È l’essenza della filosofia della storia di Rosa Spina, non lineare progressiva, non
lineare regressiva, ma circolare, storia che torna su sé stessa (preziosa icona è Filare il tempo del 2007). In un’opera del 2007, La chiave del tempo, quanto sopra viene fuori in maniera
decisamente plastica, ma in definitiva anche e soprattutto lo scorrere del tempo è intreccio, è Memoria e contemporaneità, come recita il titolo di una meravigliosa composizione del 2008. Ulisse
è il mito, il personaggio che attraversa questa prima arcata (Il ritorno di Ulisse del 2007 ne è la concretizzazione).
La seconda arcata: La dimensione spazio-temporale.
La seconda arcata è quella del tempo e dei luoghi, un’unica dimensione, direi quasi agostiniana se non bergsoniana, dove il passato-presente-futuro è solo tempo dell’anima. I tempi e i luoghi che esistono solo nell’anima, si fanno malinconia, perché siamo solo nel tempo e nello spazio e l’essere (sein und zeit ci aiuta) è sempre e solo un essere nel mondo. Il pilastro che sorregge questa seconda arcata è il ricordo: Le trame dell’esistenza del 2007 ci indicano, in modo oserei dire sublime questa prospettiva del percorso artistico e zetetico dell’artista catanzarese. Scire est meminisse: sapere è ricordare, e l’arte, sovente, altro non è che ricordo (Canto dei Ritmi arcaici del 2005 è l’icona di questa seconda arcata unitamente a insediamenti temporali del 2007).
La terza arcata: La scelta.
La terza arcata è la scelta, quell’aut-aut che Kierkegaard pone all’attenzione dell’umanità con la categoria della possibilità che sostituisce quella della necessità. I percorsi di Rosa Spina sono costanti scelte, come ci indicano i miti Maya riproposti a più riprese unitamente alle fate nordiche Urd, Verlandi e Skuld che filano la temporalità e quindi l’esistenza. Ed è sempre la scelta della bellezza, pilastro che sorregge questa terza arcata. Non vi è etica senza estetica e viceversa. La bellezza (kalos-kalein) che ci chiama, che ci attira a sé, che sovente si fa etica, scelta esatta dei materiali. È Penelope il mito unico di questa mirabile sintesi ermeneutica della complessità proposta da Rosa Spina, con la manifestazione di quattro elementi di interesse che sintetizzano con la compagna di Ulisse questo viaggio:
- l’attesa come speranza di un futuro migliore (Tracce di qualcosa già stato, 2007);
- la rete come essere nel mondo (Tessere i desideri, 2007);
- le mani: il pensiero come azione, il fare e il disfare (Rete crescente e vertiginosa, 2006);
- la tela come obiettivo della nostra ricerca (Fluttuazioni temporali).
Massimo Pasqualone