NOTA BIOGRAFICA
Sasha Zelenkevich (Minsk, Bielorussia, 1982) si diploma presso l'istituto d'arte statale Glebov di Minsk ,in seguito frequenta l'Accademia di Belle Arti di Roma.
NOTA CRITICA
Ruvide derive
L’arte di Sasha Zelenkevich ci rivela figure parziali che sono barlumi di rimembranze fugaci o, forse, visioni presenti, mediate da un immaginazione sottile e personale. Tutto cio’ trasforma queste apparizioni in oggetti semnatici profondamente emotivi quasi trascendentali.Un confine etereo potenziato dal magma degli oli che l’artista usa in cromie tendenti al monocromo calibrate e miscelate tra loro in velature e trasparenze. Squarci di luce ed aloni di tenebra da cui affiorano miti e timide parole in cirillico che sono tracce autotctome dell’interiorità dell’artista. Oppure, compaiono date ed orali significativi, di vicende indelebili, ma passibili di sbiadire con l’effetto del tempo.Ancora dalla tela grezza si ergono tratti umani, volti, corpi, braccia e mani come spettri che sembrano al tempo stesso lontani e vicini all’osservatore. Mentre in alcune recenti opere della giovane artista riecheggiano sincopate figure ripetute come la mongolfiera, ludico mezzo di fuga e sogno per eccellenza o piccole barchette e poi cesti di frutta che sono invece indicativi di un intimità casalinga o ambigui cubi variamente disposti. La cifra tecnica e stilistica rende possibile gli effetti dello sconfinamento emotivo: le sgocciolature, gli impasti e le pennellate nebbiose rivelano una sperimentazione incessante che volentieri si rapporta ai reconditi enigmi che l’animo umano immagazzina prima durante ed oltre i tempi reali della vita fisica.
Elisa Fava