Franco Maruotti, pittore ed incisore, insegnante di Lettere presso il Liceo Psico-pedagogico “Poerio” di Foggia e docente di pittura all 'UNITRE (Università delle Tre Età) di Foggia, già responsabile del settore Arte del Centro culturale Logos e referente degli eventi culturali degli Amici del Museo di Foggia, svolge attività artistica dal 1967. La tecnica prevalente è quella della spatola su tavola o su tela di juta.
Durante la sua quarantennale attività artistica ha partecipato a varie manifestazioni in Italia e all'estero quali “Un quadro per l'Estate”, Roma 1971. il Premio Matera-1982; Il Premio De Nittis, Barletta 1982; GRAPHICA- Laboratorio Artivisive, Foggia 1984; Museo civico “Fiorelli”- Lucera 1985; POCKET ART – Foggia- Potenza- Varese- Laboratorio Artivisive – Foggia 1987; Biennale dello Jonio – Taranto 1993; Quadriennale – Taranto 1994; Vetrina di Artisti contemporanei, Firenze – Palazzo degli Affari 1995; Selezione “Onda Verde” Courmayeur 1995, Premio San Valentino “Arte, Amore e Agrumi” Vico del Gargano 2000; Galleria De' Marchi , Bologna 2000; Artisti pugliesi nella città del Palio, Siena -Galleria “Porta all'Arco”2001; Rione Fossi – Accadia 2001; Premio Firenze- Palazzo Vecchio e Mostra al caffè storico delle GIUBBE ROSSE – Firenze 2003; Palazzo del Turismo, Riccione 2003; Spazio 25 - Rodi Garganico 2003; Palazzetto dell'Arte – Foggia 2003; Castello Imperiale di Sant'Agata di Puglia 2004; Galleria Bonan-Venezia e Bassano del Grappa settembre-ottobre 2007; Museo civico di Accadia 2008; Palazzo Dogana – Sala multimediale Foggia 2008; Galleria Nuovo Cenacolo – Palermo 2009; Panoplia – Museo del Territorio Foggia 2009; Cento Grafico Francescano Art' in Fabbrica Foggia 2009; “Realismi paralleli” Galleria Zamenhof– Atelier “Chagal” Milano 2010; Pinacoteca civica di Imperia 2010; Galerie de L'Europe “Artisti italiani a Parigi” - Parigi 2010; Personale alla Sala Propilei della Villa Comunale di Foggia -2011, Rassegne “Koinè” e “Realismi Paralleli” Palazzo Zenobio, Venezia 2012, Expoarte Bari 2013, personale Museo Civico di Foggia “I paesaggi urbani”, “Itinerari e Trasfigurazioni”: personale all'Atelier Chagall di Milano 2013, "VIAGGIO IN ITALIA. Il paesaggio nell'arte italiana contemporanea" (Galleria 20-Torino/Palazzo della Racchetta-Ferrara, 2013).
Hanno recensito le sue opere quotidiani e riviste quali Roma, La Gazzetta del Mezzogiorno, il Gazzettino, il Giornale di Sicilia, La Nuova Venezia, Il Corriere del sud, Viveur, Foggia & Foggia Il Provinciale, Il Controverso, La Capitanata, Il Pungolo verde, L'Arpi '74;
Inoltre si sono occupate televisioni quali RAI TRE, Telenorba, Teleradioerre, Telefoggia.
Le sue opere sono inserite nei seguenti cataloghi: L'Elite, Art Leader, Rassegna dell'Arte contemporanea pugliese 1943- 1993; Antologia di artisti italiani 1994; Catalogo regionale d'Arte moderna e contemporanea in Puglia edito da Art Leader; Top Art 1997- 1999; Presenze artistiche nel Mediterraneo 1999, Promotions& News Milano, Boè, Avanguardie Artistiche, Catalogo Alba, ACCA:in Arte Roma 2000 e 2009, Koinè 2013.
Della sua pittura si sono interessati Paolo Levi, Enzo Contillo Raffaele Nigro, Gaetano Cristino, Davide Leccese, Leonardo de Luca, Rosario Brescia, Eugenio Gargiulo, Vito Cracas, Vito Locurcio, Salvatore Perdicaro, Elisa Nas, Francesca Mezzatesta, Giuseppe Paoletta, Gaetano Saracino, Salvatore Sebastiano, Angelo Crapanzano, Carmelo Cipriani, Virgilio Patarini.
Note critiche
La Puglia è una fucina di pittori interessanti. Anche Franco Maruotti ama non guardare altrove, ma affondare il bisturi della propria ricerca nel ventre grande e solare della sua terra. Egli è una specie di cronista di questo mondo contadino, dove il cielo è bleu come il mare, dove un rudere sembra un palcoscenico abbandonato in mezzo al verde. In effetti le sue “rovine” sono, certamente, romantiche, ma non hanno mai lo stato di abbandono. Anzi, dalla spatpla di questo artista i ruderi riescono ad avere l'aristocrazia di un grande monumento.
Paolo Levi, 1995
La natura allo sguardo di Maruotti è interiorizzata per ritrovare i profumi e l'essenza più remota della sua terra: la Puglia. Scorci di vita, di un' “immagine mentale dell'ambiente” . La sua ispirazione non nasce “copiando dal visibile” nell'armonica tessitura, la posizione ordinata degli oggetti è esattamente come nella mente e nei ricordi in cui tutto si risveglia e rinasce. I suoi spazi pittorici sono specchi che riuniscono i sensi: lo sguardo elabora la luce nelle forme distese con la spatola, contrastano cromie di viscerale energia, si odono suoni di passi nella presenza- assenza umana, si gustano i sapori e i profumi di quei frutti come olive, grano in cui la tela di juta ne è contenitore di profumi ma anche simbolico supporto pittorico per le sue opere. Maruotti sembra annullare spazio-tempo, in quegli echi di un tempo agreste disperso, che insieme ai suoi ritmi sincronici, celebra quelli delle stagioni e della vita, in armonico equilibrio. Egli possiede rispetto ad altri, il dono speciale di saper osservare la terra bruciata, macchiata dai papaveri che coglie con lo sguardo.
Francesca Mezzatesta, 2009
La pittura di paesaggio ha assunto nelle ultime opere la freschezza e l'immediatezza propria degli appunti di viaggio, delle illuminazioni e delle corrispondenze improvvise che la ricca mutevolezza della natura può stimolare nell'animo dell'artista. I suoi paesaggi non hanno infatti quasi più funzione descrittiva ma sono pressochè smaterializzati della loro forma, lasciando parlare soprattutto i colori nei loro valori più espressivi. La casualità dell'incontro con brani di natura immersi in atmosfere cromatiche suggestive che variano dal sublime al cupo al rasserenante, dà modo all'artista di rivivere tali percezioni trasformandole in veri e propri stati d'animo. E dunque la realtà naturale è solo il detonatore che facilita l'emersione sulla tela dei sentimenti dell'artista
Gaetano Cristino, 2011
I quadri di questa mostra si squadernano allo sguardo del visitatore come gli appunti di viaggio di un esploratore del Gargano , rapidi e guizzanti schizzi presi durante lunghe passeggiate tra macchie mediterranee, rocce, scorci marini: una roccia della montagna o uno scoglio sul mare, un trabucco
nella tempesta o uno scorcio di paese pugliese.
Dello schizzo questi quadri hanno la rapidità del segno: l'affastellarsi delle spatolate di colore ricorda la rapidità di un tratteggio a matita che non indugia sul particolare, ma cerca di cogliere l'essenza di quello che si guarda. Ma poi è evidente che l'aspetto visivo subisce l'effetto deformante della memoria, che mischia il colore con le emozioni e imprime alle spatolate ritmi e intensità incalzanti che scompongono la realtà del paesaggio fino al limite dell'astrazione: le impressioni visive vengono così trasfigurate e gli schizzi di viaggio diventano appunti di un diario tutto intimo e personale. E la visione si fa introspensione, racconto di sé , del turbinare delle proprie emozioni.
Virgilio Patarini, 2013