Lyudmila Vasilieva è nata in Russia a Velikie Luki. Si è diplomata al Liceo Artistico di Odessa (Ucraina) e ha conseguito la laurea all’Accademia di Belle Arti Poligrafica, di Lvov nel 1989.
Lyudmila Vasilieva espone dai primi anni Novanta in mostre personali e collettive in tutto il mondo. Tra le personali più recenti ricordiamo: nel 2013 alla Cà di Frà, Casnate con Bernate, Como; nel 2012 con la mostra “Contrappunto”, presso il Museo di Arte Contemporanea di Odessa, Ucraina e “Tra figurazione e astrazione” a Palazzo Zenobio, Venezia, a cura di valentina Carrera e Virgilio Patarini; nel 2011 “Se non marzo quando?”, alla Villa Imbonati di Cavallasca, Como; nel 2010 alla“Galleria 2”, Postojna, Slovenia e alla Cà di Fràa, Casnate con Bernate, Como. Tra le collettive più significative degli ultimissimi anni segnaliamo: nel 2013 “Koinè”presso la galleria Zamenhof di Milano e il Palazzo della Racchetta di Ferrara; nello stesso anno espone nella mostra “La via italiana all'Informale: Ultime tendenze” presso il Palazzo della Racchetta, Ferrara: la stessa mostra con lo stesso titolo era stata proposta l’anno precedente a Palazzo Zenobio di Venezia. Nel 2012 “Matter & Soul”, all’Atelier Chagall di Milano. Nel 2011 era stata segnalata al Premio d'Arte Contemporanea “Il Segno” e aveva partecipato alla mostra dei 20 super-finalisti del premio a Milano; Ferrara e Torino; a “Italia - Ucraina”, Casnate con Bernate; a “Discorsi sulla realtà 2”, presso la galleria Zamenhof, Milano; alla Biennale internazione d’arte “Vysoki Zamok”, Lvov, Ucraina; a “Persone e Personaggi”, Galleria Zamenhof, Milano.
Le sue opere sono presenti in collezioni di Musei di Arte Contemporanea di New York e Odessa e in collezioni private in Ucraina, Russia, USA, Canada, Italia, Germania, Francia, Lussemburgo, Polonia, Svizzera, Israele, Argentina, Panama.
Nota critica
Alla fine tutte le forme, tutte le figure, tutte le sapienti composizioni, tutti i piani sovrapposti, intersecanti, tutti i volti, i corpi, gli sguardi abbassati, tutte le umane presenze, tutti gli interni appena accennati, evocati da tagli di luce, da rapidi segni, pennellate, ampie spatolate di colore… Alla fine tutte le complesse e allusive architetture visive che sorreggevano i quadri di Lyudmila Vasilieva si sono liquefatte in una luce vibrante di puro colore. E la pittura si è fatta essenza. La presenza raffigurata si è rivelata per quello che era: assenza sublime. L’illusione sapiente della quarta dimensione è crollata al suolo con un soffio, come fosse di carta. (…)
E la pittura diventa così musica, sublimazione, ascesi quasi mistica. Negazione di ogni fisica presenza, se non quei labili minimi millimetri di spessore di tela di lino e colore ad olio. (…)
Tra il 2009 e il 2010 la ampie, marcate, scomposte campiture si sfaldano, le linee di demarcazione svaniscono, il disegno si dissolve. Il disegno, da sempre nervatura portante delle opere della Vasilieva, sia di quelle astratte che di quelle figurative, d’improvviso viene meno. Tutto è solo colore. Vibranti pennellate di colore rapide e guizzanti, corsive, a tratti nervose. Pennellate di luce.
Virgilio Patarini