NOTA BIOGRAFICA
Alessandro Rossi nasce a Milano nel 1953, dove consegue il diploma di maturità classica. Nel 1988, dopo aver scoperto e ammirato le opere di un suo amico artista, sente nascere dentro di sé la spinta a dedicarsi egli stesso alla pittura.
Si indirizza subito verso l’informale sentendo questa poetica più adatta all’espressione delle proprie emozioni.
Le sue opere, dapprima su tavola e successivamente su tela, sono caratterizzate da largo uso di strati materici con l’inserimento dei materiali più vari.
Nel 1989 ha luogo la sua prima personale presso la galleria Il Porticciolo di Luino (VA). Successivamente ha partecipato a numerose mostre svoltesi alla Galleria Zamenhof – Milano, alla Pinacoteca Civica di Imperia, al Castello degli Estensi di Ferrara, al Castello Malaspina di Massa, al Castello Carlo V di Lecce, alla Galleria Il Borgo – Milano, al Palazzo della Racchetta – Ferrara, alla Galleria Ariele – Torino, alla Galleria Satura – Genova, a Palazzo Zenobio – Venezia.
E’ pubblicato sul volume Ed. Giorgio Mondadori “La materia è il colore”, sul volume Enciclopedia d’Arte Italiana “Catalogo Generale Artisti dal Novecento ad oggi” e sul volume Ed. Giorgio Mondadori “La via italiana all’informale” nella sezione “Ultime tendenze”, oltre che in numerosi cataloghi di mostre.
E’ presente anche sui siti dell’ Enciclopedia d’Arte Italiana, della Galleria Ariele di Torino e della Galleria Zamenhof di Milano.
Attualmente vive e lavora a Milano.
NOTA CRITICA
La ricerca astratta di Alessandro Rossi conduce in un mondo fatto di luci soffuse e di bagliori improvvisi. L'architettura compositiva è sobria, essenziale, evocativa; figure dai contorni geometrici, intrise a volte di luminescenze, si inseriscono in un contesto di misture dove possono anche apparire elementi metallici. In ogni suo lavoro l'artista gioca di volta in volta con poche e sapienti sfumature in un impianto spesso quasi monocromatico, che esalta la vitalità e la potenzialità radiante e riflessiva della sostanza pigmentosa. Le linee pulite che attraversano queste opere, mettono in risalto una sperimentazione linguisticamente assai coincisa, di chiara estrazione geometrica, al di là delle variabili materiche che la caratterizzano. L'eleganza delle stratificazioni, la cui consistenza plastica rende molte di queste opere assimilabili a bassorilievi, è il tratto caratteristico di una riflessione pacata, del tutto opposta a una gestualità istintiva, e quindi di un lento procedere creativo tramite il quale ogni insieme compositivo appare chiuso, concluso ed equilibrato dal punto di vista spaziale. D'altro canto, le superfici corrugate, vagamente percorse da brividi magmatici, invitano all'apprezzamento tattile delle asperità che animano visivamente l'elaborato pittorico, creando giochi di luce riflessa. Le coloriture diventano quindi messaggi simbolici di un fraseggio poetico e ritmato nelle trame alchemiche della materia. Con deliberato minimalismo espressivo, Alessandro Rossi visualizza emozioni sottili, evocando solitudini e malinconie, di cui tratteggia gli echi tramite la misura calibratissima delle cromie. Il segno si fa dunque percorso di ricerca interiore, dove luce solare e oscurità notturna rimandano a ripiegamenti riflessivi, dando corpo e sostanza a pensieri inespremibili.
Paolo Levi
E-mail: ale.rossi3@alice.it