NOTA BIOGRAFICA
Massimo Meucci è nato a Campi Bisenzio in provincia di Firenze nel 1948. Nel 1995 è tra i soci fondatori del “Transvisionismo” con cui firma il manifesto. Autodidatta, coniuga l’interesse per la pittura a quello per la musica. Inizia la sua attività artistica con opere figurative per poi indirizzarsi verso una pittura di carattere astratto che gli permette di trasformare il colore in energia e ritmo. Ha partecipato a diverse mostre in Italia e all’Estero tra le più recenti ricordiamo quelle al Museo della Permanente di Milano, al Palazzo dei Normanni di Palermo, al Castello degli Estensi di Ferrara, al Castello Carlo V di Lecce e al museo “ Giuseppe Sciortino” di Monreale che ha acquisito un’opera.Hanno scritto di lui: Bernini, Campigli, Concarotti, Dobberke, Galli, Gerevini, Novalesi, Muller, Niero, Sidoli, Spagnesi, Giorgio Segato, Martucci, Carpanini, Carini, Partilora, Paolo Levi.Vanta di diverse pubblicazioni su riviste e giornali italiani e esteri: Arte Mondadori, Archivio, Stile Arte, Art Lieder, Panorama Arte, Ribalta Artistica, Goya, Potsdamer Kurier, Markische Allgemeine, 4 Gats, Trends Collezioni, A:D le case più belle del mondo, K code, Boe’, Effetto Arte.Televisioni: Rai 2, Rai 3, Telecolor, Teleducato, Telelibertà, Teleciociara, Gari TV, Canale 5, Sicilia 1.
NOTA CRITICA
I vibranti cromatismi di Massimo Meucci percorrono la tela guidati dall’urgenza di dare voce alle pulsioni più profonde dell’inconscio. Colori e segni producono fermenti e variazioni ritmiche che, intrecciandosi, descrivono l’inedito connubio tra pittura e musica che abita il lavoro dell’artista. Meucci sperimenta materiali e tecniche, mettendole al servizio della sua fertilissima creatività. Lo stile dei suoi quadri richiama, in alcuni tratti caratteristici di astrattismo e di istintività, i pittori informali dell’action painting; tuttavia il pittore rielabora e supera la filosofia di queste correnti pittoriche, creando un linguaggio personale e assolutamente distintivo, che esprime le passioni e le inquietudini del suo animo.Queste composizioni, turbinose e coinvolgenti nei loro ritmi velocemente scanditi, catturano lo sguardo in una trama misteriosa, travalicando i limiti della ragione.
Paolo Levi