NOTA BIOGRAFICA
Giancarlo Nucci (1944), riminese di nascita, si stabilisce in Lombardia alla fine degli anni 60, prima a Milano, poi a Monza dove la sua naturale inclinazione alla pittura e il tirocinio da autodidatta si precisano nella preparazione acquisita presso la storica Scuola d’Arte “Paolo Borsa”. La lezione assimilata e superata lo avvia verso un dinamico e autonomo percorso di studio e sperimentazione, consolidatosi nella stagione del naturalismo astratto, che poi, attraverso una figurazione sempre più essenziale, approda ad un informale materico. Sente particolarmente affini alla propria sensibilità pittorica, fra gli italiani, E. Morlotti e, fra gli stranieri, W. Congdon.I temi significativi della sua produzione si aggregano in cicli come paesaggio, oro, montagna, mare, Croce, concerto, eventi, ambiente, e si propongono con una tecnica che si avvale in modo originale di pigmenti, olî, catalizzatori, zeoliti, di cui l’artista, esperto chimico, è abile conoscitore e utilizzatore.Le opere delle varie fasi della sua produzione artistica sono state esposte, fin dal 1976, in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero e hanno meritato consensi e analisi critiche, tra gli altri, di P. Biscottini, G. Casiraghi, F. G. Brambilla, C. De Carli, M. A. Crippa, D. Volontè, S. Zanella, P. Bertazzini, E. Guerriero, S. Arosio, B. Buscaroli, A. Veca, G. A. Vergani, T. Martucci.È membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione e Scuola d’Arte “Paolo Borsa” di Monza.Dal 2006 è socio pittore impegnato per eventi artistici della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, di cui è stato eletto nella Commissione Artistica nel giugno 2012.
E’ presente con foto e scheda critica nel volume “La via italiana all’Informale”, nella sezione “Ultime tendenze”, a cura di Virgilio Patarini, ed. Giorgio Mondadori 2013.
NOTA CRITICA
NEL TRANSFERT DELLA NATURA
In un intenso percorso artistico Giancarlo Nucci ha approfondito il confronto con la rea!tà della natura, esplorando l'apparire del paesaggio al di fuori di un realismo descrittivo, ma con un intendimento di sostenuta e partecipata riflessione. Ecco allora che i suoi dipinti quasi dissolvono ogni riferimento strettamente figurale e si lasciano raffinatamente travolgere dal magma delle sensazioni, delle emozioni che il colore e la luce trasfigurano in un insieme organicamente vivo e palpitante. La materia cromatica si trasforma, diventa una sorta di sincronia di immagini che si fondono nel metamorfico cangiarsi del colore. Il dipinto, quindi, accentua la sua atmosferica fisionomia cromatica e luminosa, come una sorta di transfert psicologico di uno stato d'animo che osserva il paesaggio sensitivamente riflesso dal e nel proprio animo. Sul piano più strettamente storiografico si possono ravvisare affinità con l' informale, sviluppato sul filo non tanto di una gestualità esasperata o violenta, quanto come poesia evocativa, quasi in sottile sintonia con il linguaggio di Afro, BiroIli, Chighine. In riferimento al modellato la sua pittura si libra in una spazialità effùsiva, senza delimitazioni prospettiche, al di là di effetti tattili, quanto piuttosto arricchita da una risonante espressione. Si sprigiona così dai dipinti di Nucci un coinvolgente richiamo a quei valori spirituali che nel profondo della coscienza sperimentano la loro più invidiabile ed indistruttibile libertà.
Teodosio Martucci
Sito:www.materiarte-nucci.it
e-mail: gc.nucci@gmail.comcell