NOTA BIOGRAFICA
Michele Recluta nasce a Venezia nel 1950 dove vive fino all’età di 15 anni; per motivi di lavoro del padre, si trasferisce a Monfalcone in provincia di Gorizia dove
tutt’oggi risiede. Si diploma all’Istituto d’Arte di Gorizia. A 22 anni si classifica 1° assoluto medaglia d’oro con l’opera “sognando una farfalla” alla 4a Rassegna d’Arte “Cuf ‘72” di Venezia
(della giuria fanno parte i professori Giovanni Mariacher, Direttore dei Musei Civici di Venezia e Guido Perocco, Direttore del Museo d’Arte Moderna di Cà Pesaro). Inizia così per il pittore, un
percorso artistico che lo porta sino ad oggi ad essere presente in numerose esposizioni personali, collettive e rassegne sia nazionali che internazionali, a ottenere diversi riconoscimenti e a
farsi notare dalla Critica come un valido pittore che ben figura tra gli artisti contemporanei di una certa elevatura. Sue opere sono nella collezione della Regione Friuli Venezia Giulia e
presenti in diverse collezioni pubbliche e private sia in Italia che all'estero. Diverse le pubblicazioni su giornali, riviste annuari e cataloghi. Tra i luoghi dove ha espoato negli ultimi
anni si ricorda: Biblioteca Statale Isontina di Gorizia: mostra Personale "Stratificazioni di Immagini in Metamorfesi"; Mostra Mercato d'Arte Contemporanea "Arte Pordenone" IV Salone d'Arte
Moderna a Pordenone; mostra Personale alla Galleria Artemisia di Pozzuolo del Friuli (UD); "Roma 2009": finalista alla 1° Rassegna Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea a Roma; 2009 "Il
Segno": finalista sez. Pittura Galleria Zamenhof Milano; 2010 Pinacoteca Civica di Imperia: 75 Artisti selezionati dall'Enciclopedia d'Arte Italiana; 2010 "Post-Action Painting II" Galleria
Zamenhof Milano; 2010 "Il Segno": finalista sez. Pittura Galleria Zamenhof Milano; 2011 Palazzo della Racchetta a Ferrara; 2011 "Arte in Tricolore" presso Galleria Arte Città Amica di Torino
presentazione critica del volume curata da Paolo Levi; 2012 "Il velo di Maya" Galleria Zamenhof Milano; 2012 "Koinè" presso Atelier Chagall Milano; 2012 Palazzo Zenobio Venezia: "Prospettiva
Post-Avanguardia" organizzazione Galleria Zamenhof.
NOTA CRITICA
[...] Chè la vertigine del tessuto di gesti, che s'attua tutt'attorno alle impronte delle immagini quasi estorte alla realtà, genera barbagli e fluorescenze, fuochi
di Sant'Elmo scoppiettanti dal sedime cromatico, definito da Recluta per essere base di evoluzione dell'intera composizione.E la tela diviene così impegno accanito e sottile, dibattuto tra
l'insorgere di tracce concretissime e l'accumularsi di un lavoro che mira ad espandere il fatto pittorico oltre ogni ondata del naturale, a farlo crescere e sublimarsi nella materia stessa
costituente l'"environment" dell'opera. Avviato il meccanismo, l'esito che ne discende è destinato a far fiorire il colore: contenuto in gamme strettamente apparentate eppure pronte ad aprirsi in
fenditure luminose, arrischia un rapporto singolare e proprio tra uomo intero e immensa Natura; trattato quale essenza dell'opera, non come elemento di decoro, riesce, in ogni nuova prova,
sostanza fondamentale per indagarvi quanto è maturato d'esperienza nella traiettoria della ricerca. Per Recluta dunque la matrice cromatica di penetrazione, nel profondo dei significati da
assegnare alla pittura, è condizione esistenziale per raggiungere ciò che Paul Klee riteneva compito dell'artista, quelle "curiosità" che "diventano realtà, realtà dell'arte, che rendono la vita
un pò più ampia di quanto normalmente appaia...".
Carlo Milic